Il treno sarebbe dovuto arrivare lunedì sera alle 20, ma è giunto a Porta Susa solo alle 3,45, con otto ore di ritardo, e per quattro ora i passeggeri sono rimasti al buio.
Questo è quanto accaduto a circa 400 passeggeri in viaggio sul Tgv delle 14,20 di lunedì.
«Verso le 18,20 – racconta Marco Trucco, uno dei viaggiatori che tornava dalla capitale francese con la famiglia, moglie e due figli piccoli di 3 e 5 anni – eravamo a 30 chilometri da Modane e abbiamo sentito un rumore sopra il tetto. Ci hanno annunciato che c’era un guasto e che avremmo dovuto prepararci ad una lunga attesa».
La situazione è rimasta sotto controllo fino alle 21, finché sono rimaste accese le luci di emergenza. Poi, il buio, durato per quattro ore.
Verso l’1,30 il treno è stato rimorchiato fino in stazione e alle 2 i viaggiatori sono stati caricati su pullman, che è arrivato alle 3,45 a Porta Susa. Tra i meno fortunati, quelli che dovevano proseguire il viaggio, che hanno aspettato fino alle 6,30 la riapertura della stazione di Porta Susa. «Dentro ai vagoni si moriva letteralmente di caldo – dice ancora -, ci aprivano le porte, ma non si poteva scendere per ragioni sicurezza».
Il viaggio da Parigi a Porta Susa sarebbe dovuto durare sei ore, e invece ce ne sono volute più del doppio. Durante l’interminabile attesa, sono passati «solo i pompieri a dare l’acqua».
Niente cibo, solo «alle 2 sui bus hanno distribuito contenitori con la cena».
Per gli sventurati passeggeri, finora non si è ancora parlato di rimborso.
Trucco e altri utenti si sono già rivolti al Movimento Consumatori, che sul quotidiano La Stampa ha dichiarato: «Ci siamo attivati per ottenere il risarcimento dalla società SNCF, gravemente inadempiente quanto agli obblighi di informativa e assistenza. Assisteremo i consumatori finché non otterranno l’indennizzo», spiega Silvia Galimberti del Movimento Consumatori.
Movimento Consumatori e Tutelattiva stanno già raccogliendo le adesioni dei passeggeri per la presentazione dei reclami.
Chi si è trovato coinvolto ci scriva agli indirizzi sportello@tutelattiva.it o trasporti.piemonte@movimentoconsumatori.it
Fonte La Stampa
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